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Giocare con le parole a Bologna

2017_bologna_opificio_golinelli Martedì 28 febbraio 2017, dalle ore 15 alle ore 17, presso l’Opificio Golinelli di Bologna, Simone Fornara ha svolto un incontro con i docenti di italiano e discipline affini di ogni ordine e grado, nell’ambito della terza edizione del corso di formazione Educare a educare: lingua italiana e realtà, coordinata da Matteo Viale.

Il tema della conferenza è stato la ludolinguistica a scuola: una serie di suggestioni operative (in gran parte ricavate dal libro Giocare con le parole) per far entrare in tutte le classi il fascino dei giochi di parole, un prezioso ausilio per portare l’attenzione dei ragazzi sulla lingua italiana e sulle sue infinite possibilità.

Cliccare qui per scaricare il programma completo dell’inizitiva.

La lingua batte con i giochi di parole

Schermata 2016-01-16 alle 12.28.14Il 10 gennaio 2016 Giocare con le parole è andato in onda su Rai Radio 3, nella trasmissione di Giuseppe Antonelli «La lingua batte», grazie alla presenza, come ospite, di Francesco Giudici.

L’intera puntata è stata dedicata ai giochi linguistici, e ha parlato anche il “padre” della ludolinguistica accademica, cioè Anthony Mollica.

Francesco Giudici ha descritto l’impostazione del libro e ha fornito qualche esempio delle attività da noi proposte, impreziosendo il tutto con qualche divertente aneddoto.

Si può ascoltare in podcast la trasmissione cliccando qui (l’intervento di Francesco Giudici si trova dal minuto 18 al 25).

Una caccia al tesoro con gli anagrammi

IMG_3141A partire da alcuni spunti presenti nel libro di Simone Fornara e Francesco Giudici Giocare con le parole, ecco una proposta di attività didattica (veloce e di sicura efficacia) per la scuola elementare: una caccia al tesoro con gli anagrammi!

Si tratta di preparare una serie di cartellini con scritta, su ciascuno di essi, una parola o un’espressione ricavata dall’anagramma del nome di un oggetto presente nell’aula scolastica. Ad esempio, astuccio potrebbe diventare ciucasto (se si vogliono creare anagrammi senza senso), oppure, e meglio ancora, acustico (se si vogliono creare parole di senso compiuto); la maestra potrebbe diventare colei che sa trame;  la lavagna potrebbe trasformarsi in una innocua valanga, e via di seguito.

Basteranno una decina di cartellini (come quelli che potete scaricare da qui, già pronti per l’uso: basta ritagliarli) da inserire in una busta. Se ne estrae uno, e si chiede ai bambini, suddivisi in tre o quattro squadre, di indovinare l’oggetto in questione, andando ad appenderci sopra, con un po’ di scotch, il cartellino corrispondente.

Variante: preparare quattro buste, contenenti ciascuna gli stessi dieci cartellini, stampati magari su cartoncini di colore diverso (ogni colore identifica una squadra). Vince la squadra che per prima appende il cartellino sull’oggetto giusto. In questo caso, è bene dare lo stesso cartellino a tutte le squadre, stabilendo un tempo limite entro il quale proporre la propria soluzione. Possibile assegnare punti alle squadre (ad esempio, tre punti a chi indovina per primo; un punto alle altre squadre che indovinano comunque la soluzione; zero punti alle squadre che sbagliano).

Noi, alle scuole comunali di Gordola (in Canton Ticino) ci abbiamo provato, con gli allievi delle due terze, ed è stato divertente vedere la maestra aggirarsi per l’aula con appiccicati sulla schiena quattro bigliettini di colore diverso, tutti con la scritta sa trame. Ma ci siamo divertiti anche a mettere in difficoltà i bambini, con l’enigmatico anagramma finta scarpa in lego… che cosa sarà mai?

 

Sciolti da un iglù al DFA

locandina_sciolti_igluSimone Fornara e Francesco Giudici sono tornati a presentare il loro libro Giocare con le parole (Roma, Carocci, 2015) in Canton Ticino.

Questa volta “Sciolti da un iglù” ha fatto tappa a Locarno, presso il Dipartimento Formazione e Apprendimento della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, mercoledì 4 novembre 2015 alle ore 17.30, nella Sala Conferenze.

A condurre la serata è stato Adolfo Tomasini.

Gran diverimento per tutti e una copia del libro in omaggio a Laura, che è stata la più veloce e brava a indovinare alcuni degli anagrammi proposti!

 

Sciolti da un iglù

D’accordo, il titolo è un nonsense, ma solo fino a un certo punto: se provate a mischiare le lettere che lo compongono con la tecnica dell’anagramma, scoprirete una parola di 15 lettere che indica  quella «parte della linguistica che si occupa di combinazioni lessicali, giochi di parole, ecc.» (dal GRADIT di Tullio De Mauro).

Sciolti da un iglù è il titolo degli incontri durante i quali Simone Fornara e Francesco Giudici presentano il loro libro Giocare con le parole (Roma, Carocci, 2015) a lettori di ogni età: tra anagrammi,  nonsense, sfide lessicali e creature bizzarre (come il digerone delle savane, il rinocerone o la sanamandra), i due autori, indossati i panni di Edi Sgonfiacrucci e Arnif Somarone, intratterranno grandi e piccini per un’ora circa di divertimento ludolinguistico assicurato.

La prima assoluta si è svolta mercoledì 23 settembre 2015 alla libreria Voltapagina di Lugano.

Giocare con le parole

BUS_Fornara_GiocareConLeParole_COVER_1Dal 28 maggio 2015 in tutte le librerie il nuovo libro di Simone Fornara e Francesco Giudici: Giocare con le parole (Roma, Carocci). Si tratta di una raccolta di oltre 30 proposte di ludolinguistica, cioè di attività che portano a scoprire il funzionamento delle parole dell’italiano e ad ampliare il proprio vocabolario  attraverso il gioco e il divertimento.

Adatte e adattabili a ogni età, dalla scuola primaria in poi, senza escludere l’adulto che voglia passare un po’ di tempo a cimentarsi con le meraviglie della nostra lingua, le proposte sono nate sui banchi di scuola del Canton Ticino, grazie all’inventiva, alla competenza e all’inesauribile entusiasmo di Francesco Giudici, maestro di scuola elementare che ha così sollecitato le abilità linguistiche dei suoi allievi in oltre quarant’anni di scuola.

Dalla quarta di copertina:

Oggi, più che mai, è necessario trovare strategie didattiche che coinvolgano chi, per caratteristiche cognitive, è poco propenso a faticare per apprendere: passare ore a studiare non è più di moda, perché le menti dei giovani funzionano in modo diverso.

La ludolinguistica è una di queste strategie: fondata su una rigorosa conoscenza del linguaggio e dei suoi meccanismi, permette di capire come funzionano le parole e i testi attraverso il gioco.

Il libro propone una serie di spunti e di giochi linguistici adattabili a ogni contesto, dalla scuola primaria in avanti, senza escludere il lettore adulto che voglia osservare il linguaggio da una prospettiva diversa da quella consueta. Il tutto nella convinzione che imparare o rafforzare l’italiano possa essere anche molto divertente.

Cliccando su questo link è possibile leggere l’indice e la premessa del libro.

Su Giocare con le parole…