Chi è

Simone Fornara (1973) è laureato in Lettere moderne presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale, dove ha ottenuto il titolo di Dottore di ricerca con una dissertazione sulla storia della grammatica dell’italiano. Ha portato a termine il Master di II livello in Metodologia della ricerca in educazione presso la Facoltà di Scienze cognitive dell’Università di Trento. Nel 2013 (con successiva conferma nel 2023) ha ottenuto l’Abilitazione Scientifica Nazionale alle funzioni di Professore di seconda fascia nel settore concorsuale 10/F3 (Linguistica e Filologia).

Ha insegnato Grammatica italiana presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale e Scrittura tecnica presso il Politecnico di Torino. Si è occupato di formazione dei docenti di italiano di ogni ordine scolastico, presso la SIS del Piemonte e presso l’Alta Scuola Pedagogica di Locarno. Attualmente è Professore in didattica dell’italiano presso il Dipartimento Formazione e Apprendimento della SUPSI, l’istituto nel quale si formano e si abilitano i docenti del Canton Ticino, dove è anche responsabile del Centro di Didattica dell’Italiano Lingua di Scolarizzazione (DILS).

Ha pubblicato numerosi scritti di storia della grammatica dell’italiano, tra i quali le edizioni della prima grammatica dell’italiano di G.F. Fortunio e della grammatica di F. Soave. Scrive manuali scolastici di didattica della letteratura e manuali universitari di didattica dell’italiano. È stato segretario regionale del gruppo ticinese del GISCEL.

È nato a Omegna, il paese di Gianni Rodari, e dal suo concittadino più illustre ha ereditato la passione per la scrittura di storie per ragazzi, che coltiva insieme all’amico Mario Gamba.

Grande appassionato di tennis, sport che ha praticato per molti anni e che segue sia dal vivo, sia in televisione, ha pubblicato anche un saggio sportivo intitolato Il dio della racchetta. Il tennis di Roger Federer raccontato in nove colpi impossibili (2017).

Nel 2019, insieme a Sara Giulivi, ha avviato il Teatro dei Grovigli, allo scopo di mettere in scena la meraviglia della letteratura per l’infanzia per un pubblico di bambine e bambini di ogni età, in particolare attraverso la drammatizzazione di albi illustrati.

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