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Convegno GISCEL “La scrittura nel terzo millennio”

Dopo un paio di rinvii causati dall’emergenza Covid-19, è finalmente arrivato il momento del XXI Convegno nazionale del GISCEL, che si svolgerà in modalità a distanza dal 18 al 20 novembre 2021 e sarà organizzato dal Dipartimento formazione e apprendimento della SUPSI di Locarno.

Il tema è di grande attualità: “La scrittura nel terzo millennio”. Relatori e ospiti si alterneranno per indagare la scrittura da ogni possibile prospettiva, con un’attenzione costante alla dimensione didattica.

Per saperne di più e per consultare il programma completo, potete visitare il sito ufficiale del convegno.

L’iscrizione (gratuita per studenti, studentesse, dottorandi, dottorande e insegnanti di ogni ordine scolastico) è obbligatoria e va effettuata entro l’11 novembre sempre sul sito ufficiale.

Come TIscrivo a Napoli

locandina-26-settembreLunedì 26 settembre 2016 si svolgerà un’interessante giornata di studio sulla scrittura a scuola presso l’Università di Napoli “L’Orientale”, finalizzata a presentare due progetti di ricerca-azione per le scuole campane.

Il ricco programma prevede una serie di interventi di studiosi e di docenti che racconteranno esperienze didattiche e di ricerca condotte con i loro allievi, allo scopo di promuovere il rafforzamento delle competenze di composizione scritta attraverso un parallelo lavoro di lettura e di ampliamento lessicale.

Simone Fornara concluderà la giornata con un intervento dal titolo Scrivere non è solo scrivere. La complessità dei processi di scrittura dall’inventio alla revisione, passando per le parole, durante il quale, a partire dai risultati delle ricerche TIscrivo, proporrà alcune linee di intervento per una didattica della scrittura motivante ed efficace in diversi ordini scolastici.

Cliccare qui per scaricare il programma completo.

Come TIscrivo? Un convegno sulla scrittura a scuola

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Come scrivono i giovani studenti della scuola dell’obbligo ticinese di oggi? Quali sono i nodi di difficoltà ricorrenti della loro scrittura e dell’italiano in generale? Che cosa può fare un docente per aiutarli a migliorare? In quale modo la ricerca scientifica può guidare le pratiche didattiche nelle aule scolastiche?

Rispondere a questi e ad altri interrogativi può sembrare difficile, ma non è impossibile. Soprattutto se le risposte possono fondarsi su un’analisi rigorosa della realtà. Ed è proprio questo l’intento di fondo del convegno che si svolgerà al Teatro di Locarno il 23 agosto 2016: dare risposte utili ai dubbi dei docenti a partire dai risultati della ricerca denominata TIscrivo, il progetto del Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica (FNS) DoRe 13DPD3_136603 La scrittura oggi, tra parlato e lingua mediata dalla rete. Aspetti teorico-descrittivi, diagnosi e interventi didattici, che ha portato alla raccolta e alla successiva analisi di circa 2000 testi scritti da allievi delle scuole ticinesi.

Nato dalla collaborazione tra il Dipartimento formazione e apprendimento della SUPSI, il territorio del Canton Ticino, rappresentato dall’Ufficio dell’Insegnamento Medio e dall’Ufficio delle Scuole Comunali, e la Sezione di Linguistica italiana dell’Istituto di Italianistica dell’Università di Basilea, il progetto ha visto impegnato un gruppo di studiosi guidati dai ricercatori del Centro di competenza di Didattica dell’italiano e delle lingue nella scuola del DFA dal 2011 al 2014 e si è potuto concretizzare grazie all’impegno e alla disponibilità di decine di docenti del cantone, che hanno aperto le porte delle loro aule e si sono messi a disposizione in corsi di formazione continua incentrati sul tema della scrittura e della revisione del testo.

La giornata, aperta a tutti i docenti della scuola dell’obbligo (e non solo), prevede relazioni accademiche, il racconto di esperienze didattiche maturate sui banchi delle scuole elementari e medie del Ticino, una tavola rotonda sul tema della scrittura a scuola, ed è anche l’occasione per presentare il libro Come TIscrivo? La scrittura a scuola tra teoria e didattica (Roma, Aracne, 2016), che descrive i principali risultati dei primi tre anni del progetto. Non mancheranno, inoltre, alcune sorprese in linea con il contesto in cui l’evento si svolgerà (il Teatro di Locarno).

Iscrizioni, programma, profili dei relatori e altri dettagli all’indirizzo www.supsi.ch/go/tiscrivo.

Cliccare qui per scaricare la locandina con il programma completo in formato A3.

Sul convegno…

Dettato sì o dettato no?

IMG_3461Il dettato è una delle pratiche didattiche più resistenti nella scuola primaria di lingua italiana. Oggi, come ieri, la maggior parte dei docenti detta; è un dato di fatto. Ma i pareri circa l’utilità del dettato sono anche molto discordanti. E a volte manca una vera consapevolezza riguardo al suo utilizzo.

Già, a che cosa serve il dettato? Molti pensano che serva a imparare a scrivere; molti altri a imparare l’ortografia; qualcuno pensa che non serva a niente di tutto ciò, e che in fin dei conti sia soltanto una tortura alla quale vengono sottoposti milioni di bambini, senza possibilità di scampo.

E allora, di fronte a questi dubbi, a questi pareri discordanti, la cosa migliore da fare è mettersi a studiare vizi e virtù di questa pratica didattica in modo rigoroso e scientifico, per sgombrare il campo da equivoci e luoghi comuni. Come ha fatto Elisa Farina, insegnante di sostegno nella Scuola primaria che ha conseguito il dottorato in Scienze della Formazione e della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, ateneo presso il quale collabora. I risultati della sua lunga ricerca sono illustrati nel volume Il dettato nella scuola primaria. Analisi di una pratica di insegnamento, edito dalla FrancoAngeli nel 2014. Una lettura obbligata per ogni docente di scuola primaria.

Che cosa ci dice Elisa Farina, nel suo lavoro? Tante e utili cose, a partire da ciò che avviene in classe quando si detta: ad esempio, che cosa fanno i bambini, che cosa fanno i docenti, in che modo dettano, in che modo danno “istruzioni” (consapevolmente o inconsapevolmente) agli allievi, e quali effetti hanno queste istruzioni sui bambini stessi. E, di conseguenza, ci dice quali regolazioni andrebbero messe in pratica perché il dettato serva davvero a qualcosa.

La mia opinione è sostanzialmente in linea con quella di Elisa Farina, soprattutto quando chiarisce che, per essere efficace, il dettato non dovrebbe essere inteso e praticato solo in senso tradizionale, ma in una molteplicità di varianti (molte delle quali descritte nelle pagine del suo libro) molto più coinvolgenti e cariche di senso rispetto alla sola che molti conoscono. Qualche esempio? Dettare brani estratti dai libri di lettura, dettare un riassunto delle cose apprese alla fine della lezione, dettare all’adulto (invertendo i ruoli), dettare (perché no?) la lista delle cose da fare, o della spesa, o le regole di un gioco, o gli ingredienti di una ricetta, dettare di corsa, dettare i compiti, dettare domande da trasformare in affermazioni, e tanto altro ancora…

E sono allineato con lei ancor più quando scrive che l’insegnamento dell’ortografia può trovare la sua piena e migliore realizzazione quando è inserito nel più vasto tema dell’apprendimento della lingua scritta, e in particolare nella fase cruciale della revisione del testo, che da sempre è uno dei processi della scrittura più trascurati a scuola, e che invece andrebbe collocato ai primissimi posti delle preoccupazioni dei docenti.

Per saperne di più, ovviamente, non posso che rinviare alla lettura dell’ottimo libro, concludendo che, a mio parere, il dettato ha ancora ragion d’essere nella scuola primaria del terzo millennio, a patto che sia usato in modo consapevole e in forme e modalità diverse da quella tradizionale, il cui ricorso andrebbe limitato a non troppo insistenti momenti di verifica (sempre che non si detti sillabando o comunque con intonazioni che suggeriscano ai bambini i luoghi di difficoltà).

In questo modo, il dettato può diventare un prezioso alleato per l’apprendimento, liberandosi dalla zavorra che si porta dietro da decenni: quella che lo associa al terrore per l’errore commesso. I bambini che imparano a scrivere devono sapere che si può (e si deve anche) sbagliare, perché solo sbagliando si diventa consapevoli delle mille sfaccettature di questa complicata lingua italiana. In fondo, è ciò che ci ha insegnato Gianni Rodari, con la sua teoria dell’errore creativo: l’errore può essere bello (come la torre di Pisa!).

Scrivere (non) è un problema. Incontro al DFA di Locarno

Piacere_di_scrivere_DFA Il Dipartimento Formazione e Apprendimento della SUPSI è lieto di invitarvi alla presentazione del libro di Luca Cignetti e Simone Fornara Il piacere di scrivere. Guida all’italiano del terzo millennio (Roma, Carocci, 2014), con prefazione di Luca Serianni, un manuale di scrittura che parte dall’analisi delle difficoltà più diffuse dell’italiano di oggi, con ampia esemplificazione tratta dal contesto scolastico ticinese, per elaborare proposte didattiche diverse da quelle tradizionali e adatte a ogni tipo di scrivente.

L’italiano di oggi, infatti, è fonte di dubbi e incertezze per chiunque si appresti a scrivere un testo, dalla scuola dell’obbligo all’università, passando per i contesti professionali e per la vita di tutti i giorni. Lo sanno bene gli studenti, e lo sanno molto bene anche i docenti, che si trovano spesso nella condizione di chi non sa da dove iniziare per aiutare gli allievi a recuperare e sviluppare competenze ancora non ben padroneggiate.

La serata sarà l’occasione per passare in rassegna alcuni dei nodi di difficoltà più diffusi nella scrittura di oggi (dall’ortografia alla pianificazione del testo, dalla punteggiatura alla revisione, dalla stesura dei capoversi alle scelte lessicali), e per illustrare alcuni principi operativi e alcune proposte concrete.

Un’attenzione particolare sarà data alla didattica della scrittura nel contesto scolastico ticinese, grazie anche alla presenza di Daniele Dell’Agnola, docente di scuola media, formatore al DFA e scrittore, e di Alessandra Moretti, docente nelle scuole medie superiori ed esperta di italiano per la scuola media, che dialogheranno con gli autori alla luce della loro pluriennale esperienza.

La presentazione si svolgerà presso il Dipartimento Formazione e Apprendimento della supsi di Locarno, in Sala conferenze, mercoledì 9 dicembre 2015 alle ore 17.

Cliccare qui o sull’immagine per scaricare la locandina.

L’incontro sui quotidiani ticinesi:

«Il piacere di scrivere» alla radio

Scrittura grafologiaSimone Fornara e Luca Cignetti ospiti in diretta di Antonio Bolzani durante la trasmissione radiofonica “La consulenza” di RSI Rete Uno (martedì 16.12.2014).  La trasmissione è stata una bella occasione per discutere della scrittura delle giovani generazioni, tra “doveri” scolastici e pratiche “digitate” legate ai nuovi mezzi di comunicazione.

Quanto si scrive a scuola? Come? Quali sono le difficoltà più ricorrenti nella scrittura dei ragazzi del terzo millennio? Ed è proprio vero che le nuove tecnologie sono all’origine del presunto scadimento delle competenze di scrittura?

Le risposte a queste e ad altre domande nella registrazione audio della trasmissione, che si può ascoltare cliccando su questo link.