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Hopper e il pezzo di melone

copertina-on17-1bChe cosa può succedere se un quadro inizia a raccontare storie? E se un insidioso pezzo di melone irrompe nella quotidiana tranquillità famigliare di una sera d’estate?

Il numero 2017/1 della rivista «Opera Nuova» fornisce almeno un paio di risposte a questi due interrogativi apparentemente bizzarri.

Il quadro in questione è il celebre Nighthawks dell’americano Edward Hopper che, sottoposto a un utile e stimolante esercizio di scrittura creativa, si è messo a raccontare quattro storie, cioè le storie dei quattro personaggi che vi sono ritratti. A scrivere le storie, le penne di quattro docenti di scuola superiore del Canton Ticino – Lia Galli, Michèle Python, Davide Circello e Valeria Callea – che, durante il loro percorso di abilitazione al DFA di Locarno, hanno raccolto la sfida lanciata loro da Simone Fornara, assumendo ciuascuno il punto di vista di uno dei personaggi del quadro e scrivendo ispirandosi allo stile di quattro grandi scrittori. I racconti e l’introduzione di Simone Fornara, che presenta alcune riflessioni sul valore didattico dell’esperimento e che è possibile leggere cliccando qui, si trovano alle pagine 79-98 della rivista.

Il pezzo di melone, invece, è il protagonista del racconto di Simone Fornara e ultimo viene il pezzo di melone. (sì, con minuscola iniziale e punto alla fine del titolo), che si trova alle pagine 27-34. Di che cosa parla il racconto? Ovviamente di un pezzo di melone, che assume però un significato che va ben oltre la sua frammetaria corporeità, sconfinando nel metafisico. Ma per scoprire in che modo un semplice pezzo di melone può legarsi al senso dell’esistenza umana (o alla sua precarietà, a ben guardare), c’è un solo modo: procurarsi il numero di 2017/1 di «Opera Nuova» e leggerlo…