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Piazzaparola: Don Chisciotte a Locarno

schermata-2016-09-10-alle-23-06-46Don Chisciotte, con il suo fedele scudiero Sancho Panza e altri personaggi del celebre libro di Miguel de Cervantes faranno la loro chiassosa comparsa in quel di Locarno, in occasione della manifestazione Piazzaparola: giovedì 15 settembre 2016 oltre 500 bambini delle scuole elementari del Canton Ticino potranno assistere a quattro incontri con letture e performance, alla scoperta del Cavaliere dalla trista figura, uno dei più celebri personaggi della letteratura di ogni tempo, e delle sue mirabolanti imprese. E proprio lui, il Cavaliere sognatore, avrà modo di chiarire il suo punto di vista sulla sua secolare fama.

Testi e organizzazione: Silvia Demartini e Adolfo Tomasini, con il supporto del servizio REC del DFA della SUPSI.

Interpreti: Daniele Dell’Agnola, Fabio Doriali, Simone Fornara, Giovanni Galfetti, Oliviero Giovannoni, Sara Giulivi, Simona Meisser, Tatiana Winteler, Cristina Zamboni.

Cliccare qui per scaricare il programma completo della giornata.

La Consulenza: un’ora di trasmissione sulla scrittura a scuola

headerLunedì 29 agosto 2016 Simone Fornara è stato ospite di Antonio Bolzani e della trasmissione radiofonica “La consulenza” (RSI, Rete Uno). Insieme a Giuseppe Patota, si è discusso delle competenze di scrittura dei giovani di oggi, con particolare riferimento alla scuola dell’obbligo ticinese e ai risultati della ricerca TIscrivo. La trasmissione si è dunque agganciata al convegno di Locarno del 23 agosto 2016 (Come TIscrivo?).

Potete ascoltare l’intera trasmissione cliccando qui.

Due interviste radiofoniche per la RSI

Ha destato grande interesse, in Canton Ticino, il convegno Come TIscrivo? La scrittura a scuola tra teoria e didattica, svoltosi al Teatro di Locarno il 23 agosto 2016, per presentare l’omonimo volume, frutto della ricerca pluriennale TIscrivo, condotta dal Dipartimento Formazione e Apprendimento della SUPSI sotto la responsabilità di Simone Fornara.

Oltre al servizio andato in onda durante il format televisivo “Il Quotidiano”, sono da segnalare altre due trasmissioni radiofoniche, che potete ascoltare cliccando sui seguenti link:

 

Intervista per “Il Quotidiano”

Schermata 2016-08-26 alle 11.29.22Il 23 agosto 2016 si è svolto al Teatro di Locarno il convegno Come TIscrivo? La scrittura a scuola tra teoria e didattica, organizzato dal Dipartimento Formazione e Apprendimento della SUPSI. L’evento è stato seguito dai giornalisti della Radio Televisione della Svizzera Italiana, con diversi servizi. Il giorno stesso dell’evento la trasmissione televisiva della rete RSI La Uno “Il Quotidiano” ha offerto una sintesi dei lavori, con tre interviste a Simone Fornara, Livia Radici Tavernese e Michela Bettoni.

Potete vedere l’intera puntata della trasmissione cliccando qui (il servizio sul convegno inizia al minuto 18.59).

Come TIscrivo? Un convegno sulla scrittura a scuola

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Come scrivono i giovani studenti della scuola dell’obbligo ticinese di oggi? Quali sono i nodi di difficoltà ricorrenti della loro scrittura e dell’italiano in generale? Che cosa può fare un docente per aiutarli a migliorare? In quale modo la ricerca scientifica può guidare le pratiche didattiche nelle aule scolastiche?

Rispondere a questi e ad altri interrogativi può sembrare difficile, ma non è impossibile. Soprattutto se le risposte possono fondarsi su un’analisi rigorosa della realtà. Ed è proprio questo l’intento di fondo del convegno che si svolgerà al Teatro di Locarno il 23 agosto 2016: dare risposte utili ai dubbi dei docenti a partire dai risultati della ricerca denominata TIscrivo, il progetto del Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica (FNS) DoRe 13DPD3_136603 La scrittura oggi, tra parlato e lingua mediata dalla rete. Aspetti teorico-descrittivi, diagnosi e interventi didattici, che ha portato alla raccolta e alla successiva analisi di circa 2000 testi scritti da allievi delle scuole ticinesi.

Nato dalla collaborazione tra il Dipartimento formazione e apprendimento della SUPSI, il territorio del Canton Ticino, rappresentato dall’Ufficio dell’Insegnamento Medio e dall’Ufficio delle Scuole Comunali, e la Sezione di Linguistica italiana dell’Istituto di Italianistica dell’Università di Basilea, il progetto ha visto impegnato un gruppo di studiosi guidati dai ricercatori del Centro di competenza di Didattica dell’italiano e delle lingue nella scuola del DFA dal 2011 al 2014 e si è potuto concretizzare grazie all’impegno e alla disponibilità di decine di docenti del cantone, che hanno aperto le porte delle loro aule e si sono messi a disposizione in corsi di formazione continua incentrati sul tema della scrittura e della revisione del testo.

La giornata, aperta a tutti i docenti della scuola dell’obbligo (e non solo), prevede relazioni accademiche, il racconto di esperienze didattiche maturate sui banchi delle scuole elementari e medie del Ticino, una tavola rotonda sul tema della scrittura a scuola, ed è anche l’occasione per presentare il libro Come TIscrivo? La scrittura a scuola tra teoria e didattica (Roma, Aracne, 2016), che descrive i principali risultati dei primi tre anni del progetto. Non mancheranno, inoltre, alcune sorprese in linea con il contesto in cui l’evento si svolgerà (il Teatro di Locarno).

Iscrizioni, programma, profili dei relatori e altri dettagli all’indirizzo www.supsi.ch/go/tiscrivo.

Cliccare qui per scaricare la locandina con il programma completo in formato A3.

Sul convegno…

Il piacere di scrivere al Palazzo dei Congressi di Lugano

Schermata 2016-05-20 alle 19.56.16Giovedì 19 maggio 2016, la Società Dante Alighieri di Lugano, grazie all’iniziativa di Raffaella Castagnola, ha organizzato un incontro di discussione sul libro di Simone Fornara e Luca Cignetti Il piacere di scrivere. Guida all’italiano del terzo millennio (Roma, Carocci, 2014).

L’incontro, che si è svolto al Palazzo dei Congressi, ha visto la partecipazione di un pubblico attento e interessato, che ha interagito con i due autori proponendo interessanti considerazioni e domande sullo stato di salute della scrittura e dell’italiano di oggi.

Cliccando su questo link è possibile scaricare la doppia pagina dedicata all’evento dal «Corriere del Ticino» di mercoledì 18 maggio 2016.

Scuro Moltamorte ospite del Bidello Ulisse

2016_04_27_Bidello_UlisseQuarta apparizione di Scuro Moltamorte su Teleticino: il 27 aprile 2016, lo schifosissimo missionario della narrazione (così si definisce lui) è stato ospite di Daniele Dell’Agnola e del suo Bidello Ulisse nella rete dei libri.

A differenza delle altre puntate, questa volta Scuro non ha fatto la parte dell’intruso, ma si è lasciato intervistare per svelare al pubblico qualche dettaglio su di sé (ad esempio, la sua “provenienza” dal libro La barba magica di Natale, di Simone Fornara e Mario Gamba) e sulla sua passione per gli albi illustrati.

Ha parlato (ovviamente) del capolavoro di Maurice Sendak, Nel paese dei mostri selvaggi, e poi dell’albo minimalista di Shel Silverstein Alla ricerca del pezzo perduto, per finire con un saluto del tutto particolare, ispirato all’albo cartonato Io vado! di Matthieu Maudet.

Come sempre, si può vedere il video della puntata cliccando qui o sull’immagine, mentre si possono leggere le impressioni di Scuro a questo link.

XIV Congresso SILFI a Madrid

Schermata 2016-04-04 alle 07.09.54Dal 4 al 6 aprile 2016 la  Facoltà di Filologia dell’Università Complutense di Madrid (UCM) ospita il XIV Congresso della Società internazionale di Linguistica e Filologia italiana (SILFI), sul tema “Acquisizione e didattica dell’italiano”.

Simone Fornara vi partecipa come ospite nella tavola rotonda L’italiano nel mondo e con la relazione La didattica della composizione scritta con le storie divergenti. Percorsi di apprendimento tra lettura, scrittura e revisione del testo nella scuola primaria del Canton Ticino.

Cliccare qui per visitare il sito ufficiale del Congresso.

Kung Fu Panda e i censori del terzo millennio

Illustrazione di Doriano Solinas per il «Corriere del Ticino»
Illustrazione di Doriano Solinas per il «Corriere del Ticino»

Dalla rubrica Narrativa per ragazzi del «Corriere del Ticino» (02.04.2016, p. 32):

Negli ultimi tempi non è raro imbattersi in notizie che associano le narrazioni per ragazzi al problema della censura: libri, film di animazione e persino iniziative che promuovono il piacere di leggere nelle nuove generazioni diventano oggetto di condanna. Il caso più recente è il film Kung Fu Panda 3: in Italia, una gita scolastica con destinazione cinema è stata bloccata da alcuni genitori che ritenevano pericolosa la visione del terzo episodio della saga del panda per i loro pargoli. Il motivo? Leggiamo che cosa ha scritto su Facebook il giornalista Mario Adinolfi, tra i promotori del Family Day e del movimento politico Il Popolo della Famiglia: “Volete capire come si fa il lavaggio del cervello gender ai bambini? Ad esempio con il protagonista di Kung Fu Panda che ha due papà”. Uno biologico e uno adottivo.

Dettaglio non di poco conto, Adinolfi ha però mancato di chiarire qual è la vera storia delle due figure paterne del panda Po: nel primo episodio della saga (2008), Po compariva come figlio adottivo di Mr Ping, un’oca maschio; nel secondo episodio (2011), veniva chiarito che Mr Ping aveva ritrovato Po in una cesta, in quanto i suoi genitori erano stati costretti ad abbandonarlo per salvarlo da morte certa; nel terzo episodio, Po ritrova il suo vero padre, che diventa amico di Mr Ping. Alla faccia del complotto gender! Seguendo la visione di Adinolfi dovremmo dunque ipotizzare che i produttori avessero in previsione di lavare il cervello dei bambini sin dal 2008, cioè quando ancora nessuno parlava di teoria gender come si fa oggi.

La vicenda riporta alla mente quella analoga aperta circa un anno fa dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, che aveva proscritto una lista di 49 albi illustrati per l’infanzia rei di divulgare la teoria gender nelle scuole del territorio veneziano, scatenando il cieco ossequio di chi lo acclamò come un educatore illuminato senza conoscere i libri oggetto di censura. Tra i quali, ad esempio, spiccava un classico come Piccolo blu e piccolo giallo di Leo Lionni, scritto nel 1959 e lontano anni luce da qualsivoglia contenuto gender vero o presunto.

Inoltre, queste posizioni estremistiche sembrano del tutto ignorare che le storie sono figlie dei tempi in cui vengono narrate. Forse non tutti sanno, ad esempio, che la versione di Cappuccetto Rosso che siamo abituati a raccontare ai bambini è solo una delle centinaia che si sono susseguite nel corso della storia (sulle quali si veda il libro di Yvonne Verdier L’ago e la spilla. Le versioni dimenticate di Cappuccetto Rosso, Bologna, Edizioni Dehoniane). E forse pochi ricordano che la sua prima versione letteraria, scritta nel 1697 da Charles Parrault, raccontava la storia di uno stupro senza lieto fine, giacché Cappuccetto Rosso finiva nuda nel letto del lupo, per non uscirne mai più (furono i Grimm, nel 1812, a introdurre il cacciatore). Scandalizzati? E che dire allora della morale in versi che chiudeva la storia, nella quale la ragazzina veniva additata come la sola responsabile delle sue sventure? Scandalizziamoci pure, ma ai tempi in cui fu scritta, la società non era certo quella di oggi: androcentrica, non si azzardava a concedere alla giovani fanciulle neppure il lusso di uscire dal focolare domestico.

Traduciamo lo scandalo ai giorni nostri: piaccia o no, la società odierna non è popolata solo da famiglie tradizionali; il concetto di famiglia si è aggiornato, e famiglie che un tempo venivano considerate alternative ora non sono più una rarità. Anzi, è proprio la famiglia tradizionale a mostrare crepe profonde e scricchiolii preoccupanti. Che la famiglia “allargata” entri nelle narrazioni (anche se, abbiamo visto, non è questo il caso del panda Po) è quindi del tutto naturale, perché le storie riflettono la vita. A meno che si voglia nascondere la realtà sotto il drappo dell’ipocrisia.

Che cosa significa dunque il riemergere della censura? Una sola cosa, purtroppo, e la storia lo insegna: quando si bruciano libri o pellicole cinematografiche la democrazia vacilla, è in crisi.

Ma c’è un altro aspetto di cui poco si parla e che è grave tanto quanto la censura, se non ancor di più: chi vorrebbe incenerire le narrazioni per ragazzi manifesta in modo lampante la scarsa fiducia nelle nuove generazioni. Pensare che un bambino elabori il proprio concetto di famiglia sulle vicende del panda Po significa non sapere nulla della psicologia infantile. Bisognerebbe spiegare ai censori del terzo millennio che dalle storie il bambino può semmai far suo il senso dell’amore, e che l’amore è indipendente dal genere di chi ne è portatore; e che le storie ci parlano non tanto per il loro intreccio, ma perché riproducono la struttura narrativa della vita; ci parlano perché ci allenano a vivere, attraverso lo schermo protettivo della finzione. Il problema vero non è ciò che il bambino vede nel cartone animato, ma ciò che vede e vive ogni giorno, dentro e fuori le mura di casa. E allora che ci si preoccupi delle famiglie reali, della loro disgregazione, dell’assenza o dell’inconsistenza di certe figure paterne e materne (indipendentemente dal loro genere biologico), dello smaterializzarsi dei rapporti umani nelle reti virtuali in cui siamo immersi.

Ma lasciamo che siano i bambini a giudicare le storie. E, soprattutto, lasciamo che le storie accompagnino le loro vite: togliendo loro le narrazioni finiremmo per privarli di una delle più formidabili palestre di formazione che l’ingegno umano ha prodotto nel corso dei millenni.

Cliccando qui è possibile scaricare il pdf dell’articolo pubblicato sul «Corriere del Ticino».

Come TIscrivo?

TIscrivo_copertinaCome scrivono i giovani studenti di oggi? Quali sono i nodi di difficoltà ricorrenti della loro scrittura? Che cosa può fare un docente per aiutarli a migliorare?

A questi e altri interrogativi, al fine di aggiornare il quadro teorico di riferimento e di proporre soluzioni didattiche che possano orientare gli interventi degli insegnanti, fornisce alcune risposte il libro Come TIscrivo? La scrittura a scuola tra teoria e didattica, a cura di Luca Cignetti, Silvia Demartini e Simone Fornara (Roma, Aracne, 2016), frutto di una ricerca pluriennale condotta presso il DFA della SUPSI, con la collaborazione dell’Università di Basilea, dell’Ufficio dell’Insegnamento Medio e dell’Ufficio delle Scuole Comunali del Canton Ticino, su sovvenzione del Fondo Nazionale Svizzero per la ricerca scientifica.

La ricerca ha portato alla raccolta di un ampio corpus di testi scritti da allievi di scuola elementare e media del Canton Ticino, che si è rivelato una base estremamente ricca per molteplici livelli di analisi.

Con i contributi di Luca Cignetti, Dario Coviello, Silvia Demartini,  Angela Ferrari, Simone Fornara, Marco Guaita, Letizia Lala e Alessandra Moretti Rigamonti, il libro è disponibile per l’acquisto presso il sito della casa editrice Aracne e presso i migliori store online.